FTDX-505 Yaesu Sommerkamp: Quando la ventola dice “Addio!”
Settembre 25, 2023Un problema comune
Tra le tante radio presenti sul mercato, tra nuovi prodotti e vintage abbiamo tutti da radioamatori o da sperimentatori, visto o magari avuto un apparecchio di vecchia data tipo FT-dx505, FT-401, FT-101, FT-288 con architettura interamente valvolare o ibrida, che a distanza di circa mezzo secolo si impongono per la loro robustezza e soprattutto le caratteristiche.
Tra le tante problematiche e guasti che hanno dato negli anni, trovano soluzione approfittando della pazienza e tempo di un tecnico che si muove più per passione, vi è la questione dei condensatori elettrolitici, le valvole finali conseguenza lo coche rf in serie alle placche che annerisce, i quarzi che con le escursioni termiche vanno corretti, uno dei disagi comuni è stato quello della ventola dello stadio finale. La figura in basso ne mostra un esemplare in ottima salute e accuratamente pulita.
Tale ventola dal punto di vista meccanico è molto simile alle attuali, bronzine in metallo e supporto in una lega simile all’alluminio. Il male di questi dispositivi è dovuto all’accumulo di polvere negli anni che associato al fatto che qualche radioamatore spruzza erroneamente del lubrificante, questo procura una situazione di blocco che produce, se ignorato dall’operatore distratto, un guasto allo stadio finale.
Smontare la ventola è semplicissimo, basta svitare le quattro viti e staccare il connettore a quattro contatti. Basta con un pennello mettere via la polvere accumulata e avendo cura di non invadere la parte elettrica (il motore) lubrificare con poche gocce la parte rotante, Quasi sempre il funzionamento si ripristina, dico quasi per il semplice motivo che spesso chi possiede questi apparecchi li utilizza magari come ricevitori o per un legame affettivo li lascia accesi per qualche ora al fine di evitare guasti, condizione che consente alla ventola di bloccarsi meccanicamente e causa danno anche alla parte elettrica. Il motore di questa ventola viene alimentato ad da tensione di 100v AC prelevata da uno dei due primari del trasformatore avente più prese. Reperire l’oggetto in commercio non è semplice a distanza di anni ( i primi esemplari circa 1972), inoltre l’interasse dei fori e la conformazione meccanica delle attuali ventole, volendo tollerare l’aspetto estetico, non combacia, cercare di adattare si potrebbe utilizzare una ventola di pari dimensioni con alimentazione ac 110v destinata al mercato Americano, ma il fissaggio è fuori standard rispetto ai fori già presenti sullo schienale della radio. le dimensioni della flangia della ventola originale rispetta un quadrato di 80×80 mm con interasse fori di 67mm, questa ultima quota non è compatibile con le ventole in commercio attualmente dove i fori hanno distanza tra loro di 71,5 mm. Pensare di forare lo schienale per un collezionista o comunque un possessore legato a questi modelli di radio per affetti trascorsi o ricordi di gioventù è come graffiare la portiera di una Ferrari !!
Trovandosi in una situazione come la mia ove la ventola ha danni irrecuperabili, io sono sempre del parere di non inficiare sulla originalità della radio, calibro alla mano e un paio di ore al CAD ho messo su un adattatore. Considerando parametro chiave che non mi obbliga ad un corposo flusso di aria, ma lo stadio composto da due o tre valvole 6KD6 a seconda della versione di radio necessita di un leggero flusso che consente ai tubi di smaltire il calore all’interno dello stadio PA . La stessa ventola originale provvede a tale funzione non ha grossa potenza ma flusso costante. Pensare di utilizzare una ventola a 220v ac alimentandola a 100v dalla stessa presa di quella in origine magari a velocità ridotta , è stata una prima idea messa da parte nel momento in cui il rumore generato era di fastidio durante l’utilizzo. Ho preferito montare una ventola di dimensioni ridotte creando un adattatore stile flangia e ridurre i giri al fine di sfruttare soltanto un minimo scambio termico.
Pensare di ripristinare un indotto rovinato non rientra tra le mie competenze, e dopo essermi rivolto a esperti del settore in ambito riparazione trapani, avvolgimenti motori o trasformatori, mi è stata proposta una soluzione onerosa.
In merito alla direzione del flusso di aria, esistono pareri e teorie contrastanti, non vorrei alimentare polemiche, io ho montato la ventola in condizione di aspirazione cioè il flusso di aria viene aspirato dall’interno verso l’esterno, creando il ciclo di smaltimento della temperatura in eccesso, condizione tale da evitare l’accumulo di polvere interna. Considerata la condizione che il flusso di aria necessario allo scopo non è corposo, ho sperimentato una ventola con un buon compromesso rumorosità/aria.
Come è fatto questo adattatore? la foto in basso ne illustra una simulazione fatta al CAD
Quindi i quattro fori più esterni hanno una tasca affinché la testa delle viti venga adagiata all’interno, le viti devono essere da 3mm x 20mm filettatura metrica, mentre i per quattro fori della ventola le viti vanno infilate al contrario e devono esse più lunghe, misura che si adatta al tipo di ventola utilizzata. Ventola che dovrà essere del tipo 60x60mm altezza non ha importanza.
La figura in alto mostra un esempio di istallazione meccanica accettabile. L’adattatore creato con stampante 3D utilizzando un polimero economico tipo PLA nel mio caso di colore grigio. Il disegno con le misure lo condivido al link sottostante.
Lo spessore è stato da me impostato a 10 mm ma non è una misura vincolante, chi volesse realizzare lo stesso può modificare a suo parere.
Per chi come me utilizzerà una ventola a 12v, suggerisco dato l’esiguo assorbimento di sfruttare l’alimentazione presente ad uno dei secondari presenti sul trasformatore, rispettivamente 12,6v. La figura in basso illustra la porzione di schema elettrico, la freccia di colore rosso indica dove collegare il positivo.
In questo punto si vengono a disporre circa 16v, un po’ eccessivi per il nostro fine, per ovviare alla condizione di sovralimentazione della ventola, rumorosità, breve durata ho posto in serie una resistenza di 100 ohm 3 w utilizzando il cablaggio illustrato nella foto in basso.
Ho utilizzato una paglietta lasciata vuota per fissare un reoforo della resistenza che alimenta la ventola e l’altro piedino va collegato nella giunzione diodo raddrizzatore D514 e condensatore elettrolitico C514. Il filo negativo della ventola va connesso ad un punto qualsiasi di massa. La resistenza va allontanata dai due condensatori elettrolitici per un duplice motivo, il minimo calore generato nel tempo possa danneggiare l’isolamento degli elettrolitici inoltre può causare la perdita di isolamento e creare un guasto.
Condivido i file necessari a riprodurre l’adattatore:
Dai file che ho condiviso è possibile anche convertirli ed ottenere un percorso utensile per eseguire una fresatura, con altri tipi di materiale per chi ad esempio vuole realizzare l’adattatore in alluminio.
Accontentiamo i puristi
Tra i Radioamatori si distinguono, utilizzatori, appassionati ma non troppo, i chiacchieratori da salotto, i “Dxer” , i collezionisti nonché una casta di soggetti che io denomino “Puristi”, cioè coloro che pretendono che il loro apparecchio sia immacolato sotto ogni punto di osservazione !
Quindi a loro ho dedito questo secondo disegno dell’ adattatore, che da punto di vista estetico si presenta uguale alla ventola originale, ed è anche funzionale in quanto svolge la sua funzione di scambio termico. Necessita allo scopo di una ventola di dimensioni minori rispetto al primo prototipo e ricostruisce fedelmente forma e dimensioni della ventola originale. La ventola utilizzata in questo caso ha misura 40×40 mm tensione di alimentazione va più che bene 12v DC. Connessa elettricamente sempre ai punti già descritti nel caso del FTDX-505 o simili
Il tutto si assembla con estrema facilità come illustra la successiva immagine.
Al pannello che richiude la ventola ho previsto dei naselli in 4 punti ma suggerisco a lavoro ultimato di utilizzare almeno due gocce di colla vinilica per evitare che si stacchi.
Un esempio di istallazione illustrato nella foto sottostante praticato su un TS-288A Sommerkamp che utilizza lo stesso tipo ventola.
Per il collegamento di alimentazione nel caso di FT-101E/B/EX FT-288A Suggerisco di utilizzare la porta accessori posta sul retro con disponibile i 12,6v AC che alimentano i filamenti, in basso illustro una soluzione veloce e che non apporta alcuna modifica.
Il tutto può essere realizzato all’interno del connettore, i pin sono numerati, per Il condensatore è sufficiente una capacità di 10uF 25v la ventola si avvierà nel momento in cui si accenderà l’interruttore sul frontale HEATER.
File per la realizzazione:
La realizzazione dei disegni e dei file condivisi è stata da me realizzata utilizzano il software FreeCAD disponibile in rete.
Conclusioni
Le soluzione descritte possono essere anche temporanee, nel senso che può essere adottata anche per il tempo necessario affinché si rintracci una ventola funzionante o magari per sopperire ai tempi di manutenzione di quella originale.
Suggerisco di effettuare i lavori a radio spenta e cavo rete scollegato considerate le tensioni elevate presenti all’interno dell’apparecchio e sul connettore accessori.
Come sempre ogni articolo nasce dall’idea e un esigenza specifica, chi legge e si immedesima nella problematica descritta dimostra, anche in modo silenzioso, che ha condiviso e apprezzato il lavoro, In ogni caso ringrazio tutti coloro che hanno dedicato attenzione ad una mia esperienza descritta, Inoltre accetto con piacere suggerimenti ad una miglioria in merito.
Ciro De Biase, ingegnere elettronico, docente e radioamatore (IW8EZU)